All' inizio tutto è più difficile.
Nel cominciare, insieme all' entusiasmo, viviamo troppo presto l' incontro e a volte affrontiamo lo scontro, con forze avverse.
Solo il nostro animo, la nostra attitudine, la temperanza del nostro carattere ci è vicina vicina: il cuore sereno sussurra alla mente radicamento e apertura, equilibrio e forza.
Con centratura rinnovata e consolidata ci riportiamo sul nostro tappetino, affrontiamo la pratica senza aspettative né giudizi e pratichiamo lo Yoga.
Per quanto straordinari siano gli ostacoli esterni, o profondi quelli interni, lo Yoga sussurra, dice od urla che la felicità è il cammino e non una meta.
Non esiste problema insormontabile dentro e fuori del tappetino per la pratica che dura una vita intera.
Dal dualismo lo Yoga si muove e ci trasporta alla Unità con noi stessi e con l' Universo intero.
Così, sia che da principianti ci si senta legati alle pietre della nostra immobilità, o come veterani si percepisca il peso di un distanziamento obbligato, lo Yoga continua ad offrire la fluidità del suo cammino verso noi stessi, verso un invisibile ma sensibile mondo dove tutti siamo liberi da negatività e oppressioni.
E' il nostro tappetino l' Universo intero, dove il respiro ci guida nello spazio che naturalmente viviamo e siamo. Lo spazio è lo stesso respiro.
La pratica rende tutto più facile, più sincero, più benevolo...anche i timori diventano amici e abbandonano la loro rigida difficoltà a cambio di leggerezza e fermezza.
Il peso della difficoltà è solo il principio della nostra centrata leggerezza, è il primo gradino verso noi stessi.
Cris & David
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